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BLUES
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I primi e piu’ noti musicisti blues ("bluesmen"), sono nati in Louisiana, intorno a New Orleans, sul delta del fiume Mississippi. Erano tutti schiavi (o discendenti di schiavi) deportati dall'Africa per svolgere i lavori più umili e faticosi, alle dipendenze dei padroni bianchi. Questa condizione di emarginazione, ovviamente, creava delle forti tensioni e moti di ribellione. Nel canto blues si sente la tristezza e il dolore quotidiano che si tramuta in speranza di questi schiavi di migliorare la propria esistenza. Il blues nasce dall'incontro fra la tradizione musicale africana e gli strumenti musicali europei. Da semplice espressione di un disagio collettivo, in poco tempo si trasforma in un canale di comunicazione parallelo fra le varie comunità nere. I suoi testi infantili e sgrammaticati in realtà nascondevano dei veri e propri messaggi in codice. Il blues ha una struttura semplice sia per la parte musicale che per quella del testo; gli strumenti melodici sono intonati in maniera differente rispetto a quelli occidentali. Questo ha favorito l'utilizzo di voce, chitarra e armonica a bocca, tutti strumenti in grado di riprodurre le stonature (bending) controllate di cui avevano bisogno i musicisti per avvicinare la loro musica a quella dei loro antenati. Queste "stonature" ancora oggi sono il marchio indelebile del suono blues.