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                        PINO DANIELE…”UN UOMO IN BLUES”

Pino Daniele, all'anagrafe Giuseppe Daniele , nasce a Napoli il 19 marzo 1955  e muore a Roma il  4 gennaio 2015. E’ stato un cantautoremusicista e compositore italiano.

Chitarrista di formazione blues, è stato, a cavallo degli anni settanta e ottanta, uno dei musicisti più innovativi del panorama italiano. Ha collaborato con numerosi artisti di prestigio.

La sua tecnica strumentale e compositiva è stata influenzata dalla musica rock, dal jazz di Louis Armstrong e soprattutto dal genere blues,  interpretati in modo  del tutto personale e creativo. La sua passione per i più diversi generi musicali, ha dato origine a un nuovo stile da lui stesso denominato "tarumbò", a indicare la mescolanza di tarantella e blues.

Nel 1977 pubblica il suo primo disco "Terra mia" che include alcuni brani ancora oggi pietre miliari della sua carriera come "'Na tazzulella 'e cafè" e "Napule è".Già in questo primo lavoro si nota l'obiettivo di mescolare la sua musica con l'arte del Rock e del Blues, creando così un nuovo modo di fare musica da alcuni denominato "sound napoletano", genere musicale fino a quel momento sconosciuto.

Inizialmente la difficoltà di sfondare è data dal frequente uso del dialetto non facilmente comprensibile a tutti. Nel 1979 però, con l'uscita dell'album "Pino Daniele" che include la famosissima "Je so pazzo", comincia ad essere apprezzato da un pubblico più ampio.

Nel brano, il cantautore prende spunto dall'ultimo discorso pubblico di Masaniello per rivendicare la propria libertà di protestare senza giri di parole,  poiché si dichiara insano di mente e perciò non perseguibile dall'autorità, a differenza del capopopolo napoletano del Seicento giustiziato dal potere spagnolo. Nel testo sono presenti elementi che richiamano il blues – «la faccia nera l’ho dipinta / per essere notato», «e chi dice che Masaniello / poi negro non sia più bello?» –

Napule è invece il  brano che apre l’album  Terra mia .

Il testo della canzone parla delle contraddizioni e della difficile realtà di Napoli e della sensazione di indifferenza e di rassegnazione per questa situazione.

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